Trittico #1 – Tracce di te

So quando sto seguendo il ritmo giusto.
Ascolto quello che nasce dalla presenza dell’altro,
dal suo movimento, da un gesto che inizia prima ancora che io lo veda.
Con Sara è stato così.

Seguire.
Anticipare.
Essere dentro, ma un passo di lato.
Sintonizzarsi.

Scattare nel mezzo o durante una pausa.
Essere interprete.
Lasciar parlare il movimento, senza fermarlo.

Nel trittico, tre immagini diverse,
tre spazi che non si equivalgono: 25%, 40%, 30%.
Eppure stanno insieme.
Si cercano, si completano.
Non sono una sequenza, sono un’unità.
Un gesto che si apre e si richiude.

Il selenio ha fatto il resto.
Ha spento il calore, lasciando solo una luce fredda, lunare.
Ha messo distanza.
Come quando si sogna e si sa che si sta sognando.
Ha trasformato il corpo in presenza, la presenza in traccia.

È questo che cerco:
una complicità silenziosa,
una libertà condivisa,
un movimento che si fa racconto.
Nel nero, tra luce e gesto.

Credits:
Nell’immagine Sara Santelli